Seguici su Twitter Seguici su Facebook Seguici su Linkedin
02.5455681 info@studiolegalebarboni.it

Viaggi d'istruzione

I VIAGGI DI ISTRUZIONE DEVONO ESSERE ECONOMICAMENTE SOSTENIBILI PER TUTTI

I viaggi e le visite di istruzione delle istituzioni scolastiche, dopo l’avvento dell’autonomia scolastica, sono affidate al potere decisionale delle singole scuole. L'intera gestione delle visite guidate e dei viaggi d'istruzione o connessi ad attività sportive in Italia e all'estero rientra quindi nella completa autonomia decisionale e nella responsabilità degli organi di autogoverno delle istituzioni scolastiche. Non deve essere richiesta alcuna autorizzazione per l'effettuazione delle iniziative in questione – salva la necessaria informazione agli uffici territoriali, ai fini dell'esercizio del potere di vigilanza.
La scuola determina, pertanto, autonomamente il periodo più opportuno di realizzazione dell'iniziativa in modo che sia compatibile con l'attività didattica, nonché il numero di allievi partecipanti, le destinazioni e la durata. Le iniziative in argomento possono essere, in linea di massima, ricondotte alle seguenti tipologie: viaggi d'integrazione della preparazione d'indirizzo; viaggi e visite d'integrazione culturale; viaggi e visite nei parchi e nelle riserve naturali; viaggi connessi ad attività sportive, con valenza formativa, anche sotto il profilo dell'educazione alla salute.
Tutte le iniziative devono essere inquadrate nella programmazione didattica della scuola ed essere coerenti con gli obiettivi didattici e formativi propri di ciascun settore scolastico, in attuazione delle finalità istituzionali, volte alla promozione personale e culturale degli allievi ed alla loro piena integrazione scolastica e sociale. E' opportuno che le iniziative degli istituti di istruzione secondaria superiore siano programmate consultando anche il comitato studentesco.
Per gli insegnanti l'incarico di accompagnatore costituisce modalità particolare di prestazione di servizio. Dopo la soppressione delle indennità di missione per tali servizi, da qualche anno ai docenti che accompagnino gli alunni in viaggi o visite di istruzione viene riconosciuto esclusivamente il rimborso delle spese sostenute per l'alloggio, i pasti e i mezzi di trasporto, senza alcuna indennità supplementare.
In attuazione di disposizioni comunitarie è stata introdotta una normativa in materia di pacchetti turistici ai quali le scuole possono accedere, finalizzata ad inserire elementi di chiarezza e trasparenza nel rapporto tra agenzie di viaggio e scuole utenti. A quest’ultimo proposito, la scelta dell'agenzia di viaggio da parte degli istituti d’istruzione deve avvenire attraverso una procedura particolare che prevede, tra l'altro, la valutazione comparativa di almeno tre offerte provenienti da diversi operatori. Per sostenere le scuole in questo contesto, è stato ideato, tra l’altro, uno specifico marchio di qualità corrispondente a parametri minimi, e progettata una banca dati on line per favorire l’incontro più consapevole fra domanda ed offerta.
Secondo le istruzioni impartite dal Ministero, le iniziative di viaggio dovrebbero essere economicamente sostenibili dalle scuole e dalle famiglie e, sotto il profilo della sicurezza, presentare sufficienti elementi di garanzia. In relazione a quest’aspetto, per l’eventualità che possano verificarsi situazioni di rischio, legate ad eccezionali eventi naturali o ambientali, in Paesi europei ed extraeuropei, da qualche anno viene riservata particolare attenzione alla programmazione di visite guidate e viaggi di istruzione all’estero rivolti agli studenti. In questa ottica il Dipartimento della Protezione Civile ha invitato le istituzioni scolastiche, in caso di viaggi all’estero a registrare obbligatoriamente gli studenti presso il sito del Ministero degli Affari Esteri, nell’apposito spazio denominato “Dove siamo nel mondo”. Tale adempimento dovrebbe consentire, in caso di situazioni di grave emergenza, di pianificare con rapidità e precisione eventuali interventi di soccorso.
Ugualmente, il Ministero ha richiamato l’attenzione degli Organi Collegiali, nel deliberare i viaggi di istruzione, sulle tipologie di attività connesse a tali iniziative, per prevenire il verificarsi di infortuni nel corso del loro svolgimento. Molte attività collegate ai viaggi d’istruzione, infatti, possono rappresentare un rischio per l’incolumità degli studenti, come quelle connesse agli sport invernali. In questi i Dirigenti Scolastici vengono invitati a voler disporre un’attenta valutazione, da parte dei docenti, della capacità/abilità tecnica degli studenti coinvolti nell’attività, e dei rischi connessi. Si ricorda che la responsabilità per colpa in vigilando degli insegnanti – e per essi dell’amministrazione dell’istruzione – è quantomai operativa durante i viaggi e le visite. Ecco perché tutti i partecipanti a viaggi debbono essere garantiti da polizza assicurativa contro gli infortuni, a copertura altresì della responsabilità civile per eventuali danni a terzi. Per quanto concerne gli alunni, la quota di partecipazione è comprensiva anche degli oneri dovuti per spese di assicurazione. Per quanto concerne i docenti accompagnatori (nonché i capi di istituto) grava sul capitolo delle attività integrative e parascolastiche.

Domenico Barboni

Pubblicato su “il Sole 24 Ore Scuola” n. 22 del 23 dicembre 2011 – 12 Gennaio 2012

 

RIDUZIONE DELLE GITE DEL 40%
(Famiglie più povere – Il turismo perde un miliardo di euro)

I viaggi di istruzione sono da tempo oggetto di un vivace dibattito tra chi ne sottolinea l’alto valore didattico e socializzante, e chi al contrario li giudica inutili e dannosi, auspicandone addirittura l’abolizione da parte del Ministero.
Anche i sostenitori dell’utilità delle gite scolastiche accusano però una grave crisi dell’istituto, con una riduzione dei viaggi – quest’anno - di oltre il 40%, pari a circa un miliardo di euro di valore in meno per il mercato del turismo.
La causa di questa crisi è da ricercare sia nell’impoverimento delle famiglie, che ha indotto gli insegnanti a rinunciare ai viaggi di classe, ovvero a ridurne la durata e a preferire le mete più vicine; sia nella mancanza di disponibilità dei docenti ad accompagnare gli studenti nei viaggi di istruzione, anche in polemica con le recenti politiche governative, gravemente penalizzanti per la scuola. Entrambi i fattori giocano un ruolo determinante nella contrazione del numero delle iniziative turistiche scolastiche.
A questi proposito, gli insegnanti lamentano un disagio profondo della propria categoria, da troppo tempo afflitta dalle politiche del Governo sulla scuola, fatte di riduzioni dei posti di lavoro, di stipendi congelati, di mortificazione della professionalità.
E così anche i fautori dei viaggi di istruzione accusano che tutti questi tagli impediscono la realizzazione di iniziative valide, privando la scuola e tutti gli studenti di importanti esperienze didattiche e socializzanti.
Non solo. Ci si duole anche del fatto che la riduzione dei viaggi comporta, a cascata, effetti negativi sul mercato del turismo, con migliaia di lavoratori del turismo che perdono il lavoro: personale di piccoli hotel, ristoratori, autisti di pullman, guide.
Dall’altra parte si discute sulla stessa opportunità di conservare un istituto come i viaggi di istruzione. C’è infatti chi ritiene che le vecchie "gite" scolastiche, oggi ribattezzate “visite guidate o viaggi d'istruzione” vadano abolite, perché non avrebbero più alcuna ragione d'essere, creando solo disagi e problemi. Si evidenziano i problemi legati alle responsabilità delle scuole, aggravate dalla condotta degli studenti fuori dalle mura scolastiche, dagli atti di vandalismo e di bullismo testimoniati anche dalle cronache; i disagi per le famiglie, che difficilmente possono sopportare l'ulteriore carico di spesa legato ai viaggi che - viste le note carenze dei bilanci scolastici - cade quasi integralmente su di esse; le immaginabili difficoltà per gli insegnanti accompagnatori, talora incolpevoli testimoni di incidenti anche tragici. In conclusione, a parte il vantaggio per gli operatori del turismo, appaiono ormai prive di senso iniziative che conducono gli alunni, senza peraltro un'idonea preparazione, in località per lo più amene e destinate al turismo di massa, in un contesto del tutto avulso dalla programmazione didattica. I medesimi propongono – in alternativa - che, senza perdere giorni di proficue lezioni, vengano organizzate dalle scuole corsi, seminari, dibattiti sulla legalità, sul valore delle cose altrui, pubbliche o private, sul disvalore degli atti di bullismo e, in generale, della violenza.
Senza entrare troppo nel merito dell’attuale dibattito, è certo che un intervento regolatore del Ministero dell’Istruzione sulla materia dei viaggi e visite di classe – l’ultima normativa risale al 1996 - sarebbe auspicabile, per ricondurre le iniziative nell’ambito della reale programmazione didattica, per restituire loro quelle finalità educative, istruttive e di integrazione che avevano ispirato la loro istituzione; ugualmente occorrerebbe rivedere i sistemi di finanziamento dei viaggi, aumentando le quote a carico delle scuole, così da renderli più accessibili, senza perdere troppo in qualità.
Diversamente, le stesse, lasciate all’autonomia delle istituzioni scolastiche, condizionate dalla scelte politiche del governo e dalle contingenze economiche, rischiano di acuire le disparità tra le diverse realtà scolastiche, ovvero di creare ulteriori motivi di disagio per le famiglie e gli alunni, e – non ultimi – per gli insegnanti.

Domenico Barboni

Pubblicato su “Il sole 24 ore Scuola” n. 22 del 23 dicembre 2011 - 12 gennaio 2012

 

VADEMECUM PER I VIAGGI
Visite guidate e i viaggi di istruzione, ivi compresi quelli connessi ad attività sportive, rientrano tra le attività integrative della scuola, la cui finalità è appunto l’integrazione della normale attività della scuola o sul piano della formazione generale della personalità degli alunni o sul piano del complemento delle preparazioni specifiche in vista del futuro ingresso nel mondo del lavoro. Per questo motivo, visite e viaggi presuppongono una precisa programmazione didattica e culturale predisposta nelle scuole fin dall'inizio dell'anno scolastico, attraverso la predisposizione di materiale didattico articolato che consente una adeguata preparazione preliminare del viaggio nelle classi interessate, fornisca le appropriate informazioni durante la visita, stimoli la rielaborazione a scuola delle esperienze vissute e suggerisca iniziative di sostegno e di estensione. E' poi opportuno che le iniziative degli istituti di istruzione secondaria superiore siano programmate consultando il comitato studentesco.
Dal punto di vista organizzativo, dette iniziative didattico-culturali sono oggi rimesse all’autonomia decisionale degli organi di autogoverno delle scuole, secondo criteri di massima semplificazione – senza più la necessità di autorizzazioni da parte delle autorità scolastiche territoriali, alle quali spetta solo il compito di effettuare la preventiva verifica circa la regolarità o legittimità delle procedure organizzative seguite. Ogni istituto determina autonomamente la meta, e il periodo più opportuno per la realizzazione di visite e viaggi, in ragione dell'attività didattica, del numero di allievi partecipanti, della destinazione e della durata – fermo, di norma, il divieto di effettuare viaggi di durata superiore a sei giorni, e nell'ultimo mese delle lezioni, durante il quale l'attività didattica è indirizzata al completamento dei programmi di studio, in vista della conclusione delle lezioni. Le iniziative possono essere ricondotte alle seguenti tipologie: viaggi d'integrazione della preparazione d'indirizzo, essenzialmente finalizzati all'acquisizione di esperienze tecnico-scientifiche e ad un più ampio e proficuo rapporto tra scuola e mondo del lavoro; viaggi e visite d'integrazione culturale, finalizzati a promuovere negli alunni una maggiore conoscenza del nostro paese o della realtà dei paesi esteri; viaggi e visite nei parchi e nelle riserve naturali considerati come momenti conclusivi di progetti in cui siano sviluppate attività connesse alle problematiche ambientali; viaggi connessi ad attività sportive, con valenza formativa, anche sotto il profilo dell'educazione alla salute.
Le norme vigenti in materia prevedono la possibilità che i genitori degli alunni partecipino ai viaggi d’istruzione, senza oneri per l'istituto; la necessità che aderiscano all’iniziativa almeno due terzi degli alunni delle classi interessate; l’opportunità che la quota di partecipazione a carico delle famiglie non sia di rilevante entità; la presenza di docenti accompagnatori, almeno uno ogni quindici alunni. A tale riguardo, per gli insegnanti l'incarico di accompagnatore costituisce modalità particolare di prestazione di servizio. Dopo la soppressione delle indennità di missione per tali servizi, da qualche anno ai docenti che accompagnino gli alunni in viaggi o visite di istruzione viene riconosciuto esclusivamente il rimborso delle spese sostenute per l'alloggio, i pasti e i mezzi di trasporto, senza alcuna indennità supplementare.
Tutti i partecipanti a viaggi, visite o gite di istruzione debbono essere garantiti da polizza assicurativa contro gli infortuni, a copertura altresì della responsabilità civile per eventuali danni a terzi. Per quanto concerne gli alunni, la quota di partecipazione versata dagli stessi concorre a sostenere la spesa globale, che è comprensiva anche degli oneri dovuti per spese di assicurazione. Per quanto concerne i docenti designati come accompagnatori (nonché i capi di istituto) dovrà essere di volta in volta stipulato apposito contratto di assicurazione in loro favore ed il premio assicurativo graverà sul capitolo delle attività integrative e parascolastiche.
Infine, in attuazione di disposizioni comunitarie è stata introdotta una normativa in materia di pacchetti turistici ai quali le scuole possono accedere, finalizzata ad inserire elementi di chiarezza e trasparenza nel rapporto tra agenzie di viaggio e scuole utenti. A quest’ultimo proposito, la scelta dell'agenzia di viaggio da parte degli istituti d’istruzione deve avvenire attraverso una procedura particolare che prevede, tra l'altro, la valutazione comparativa di almeno tre offerte provenienti da diversi operatori. Per sostenere le scuole in questo contesto, è stato ideato, tra l’altro, uno specifico marchio di qualità corrispondente a parametri minimi, e progettata una banca dati on line per favorire l’incontro più consapevole fra domanda ed offerta.

Domenico Barboni
Pubblicato su “ Il Sole 24 Ore Scuola” n. 7 del 3-16 apr. 2009


 

TORNA SU

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza i cookies, per ulteriori informazioni clicca qui. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.

Ok